Categoria Diario di un corpo

Il controllo motorio: Scienza e Mistero

Sfogliando alcuni testi sul controllo motorio è possibile farsi un’idea più o meno dettagliata dell’organizzazione incredibilmente complessa che regola il modo in cui ci muoviamo. I sistemi motori non controllano solo i muscoli collegati alle articolazioni di un movimento specifico che vogliamo eseguire, ma nello stesso momento devono anche controllare la muscolatura che agisce sulle altre articolazioni. Se ad esempio alziamo un braccio mentre siamo in piedi, prima ancora dei muscoli del braccio vengono contratti quelli delle gambe per stabilizzare il movimento e mantenere l’equilibrio.

Distorsione di secondo grado

distorsione caviglia
Diverse settimane fa, durante una partita di calcetto, ho subìto una brutta distorsione alla caviglia sinistra. Ho ricevuto una pedata sul malleolo mediale e ho sentito la caviglia aprirsi “completamente” verso l’esterno: il malleolo laterale (esterno) ha appoggiato contro il pavimento e subito dopo la caviglia si è apparentemente ricomposta. È stata una sensazione di apertura totale e di conseguente chiusura. Ho sentito che è successo qualcosa “che non doveva succedere” ma al tempo stesso che era tornato tutto, o quasi, a posto. Dopo essermi accertato che non ci fosse nulla di grave, per la prima settimana ho semplicemente tamponato come potevo il dolore e il rigonfiamento. Il momento peggiore della giornata era immediatamente dopo il risveglio, quando per un’oretta sentivo un forte dolore. Alcuni amici mi hanno chiesto “con il Metodo Feldenkrais puoi fare qualcosa per la tua caviglia?”. E io ho risposto che finché è gonfia ed infiammata è un po’ troppo presto per intervenire, e che ci avrei pensato in un secondo momento, quando avrei dovuto rieducare alcuni movimenti.

Dolore acuto e Metodo Feldenkrais

Quando mi si rivolge una persona con dolore acuto, o che ha appena subito un trauma od un’operazione, consiglio sempre di seguire un percorso medico riabilitativo prima di tornare nel mio studio. In primis perché probabilmente c’è bisogno di fare accertamenti che non possono competere a me. Inoltre perché il dolore acuto può essere considerato un fenomeno eccezionale, dal quale ci si riprende secondo dei tempi naturali legati alle capacità di auto guarigione del nostro organismo, e che va sottoposto ad un parere medico. La fase di apprendimento motorio può essere indispensabile in un secondo momento, passato un periodo eccezionale, rientrati nell’ordinario o nel cronico.  

La mandibola

La mandibola di un adulto pesa intorno ai 700 grammi, e viene tenuta costantemente sollevata da dei muscoli praticamente instancabili. La mandibola è coinvolta in tantissime funzioni umane fondamentali: per comunicare, per mangiare, per assaggiare, per sentire, per dare un bacio, per esprimere visivamente molte emozioni, tra cui rabbia e tristezza. Le aree corporee più rappresentate nella corteccia non sono quelle che usiamo di più, ma quelle che usiamo per più scopi e funzioni. Le mani e la bocca sono estremamente rappresentate, probabilmente ricoprono più di due terzi di corteccia sensomotoria. Invece ad esempio i piedi, che sono estremamente attivi e utilizzati, sono molto meno rappresentati perché fanno più o meno sempre le stesse poche cose.

L’attenzione

Che cos’è l’attenzione? Non avendo trovato una risposta pienamente soddisfacente, tento di (non) spiegarlo a me stesso con una semplice analogia: Pensiamo agli occhi. Gli occhi possono vedere una mano, quindi gli occhi sono qualcosa di diverso dalla mano, e la mano è “esterna” rispetto agli occhi. Tutto ciò che gli occhi possono vedere è esterno ad essi, ed è qualcosa verso cui lo sguardo può essere proiettato. Va da sé quindi che gli occhi non possono vedere se stessi. Quindi...

L’atteggiamento scoliotico

All’inizio di questo percorso ho detto qualcosa sulla mia anca sinistra. L’ho definita storicamente un po’ più chiusa, un po’ meno disposta ad aprirsi e ad estendersi. Chi pratica Feldenkrais sa bene che le forze si trasmettono, nella postura eretta e nel movimento umano, in diagonale. La massima funzionalità ed eleganza di un movimento si trasmettono a spirale dal basso verso l’alto. Quando si cammina al procedere di un piede procede anche il braccio e la spalla opposti. Il movimento sale dai piedi al tronco a spirale. Questo significa che se il bacino nei pressi dell’anca sinistra ha più tenuta muscolare, la spalla opposta, cioè la destra, avrà una predisposizione a stare in avanti e non arretrare.  

Diario di un corpo #8 – Il tocco che cura

tre livelli cervello
Leggendo l'interessante libro Il corpo accusa il colpo emerge alla mia comprensione, in maniera ancora più chiara di prima, la differenza tra i vari "livelli" del sistema nervoso. Ai livelli più bassi e primitivi, che si sviluppano per primi, competono funzioni primitive e fondamentali. I livelli successivi sono di pertinenza di funzioni superiori. Le abilità cognitive sono ovviamente le ultime a formarsi. È infatti noto che molti aspetti di quello che chiamiamo carattere si giochino nei primissimi anni di vita, quando la corteccia non è ancora propriamente sviluppata. Quando non si ha capacità di astrazione, e quindi, per esempio, non esiste ancora una intelligenza verbale. Faccio quindi riferimento alla nota "tripartizione"  del sistema nervoso, in ordine di sviluppo, in: 1) tronco encefalico, 2) cervello limbico, 3) corteccia prefrontale.(¹) Il libro riporta che gli esami strumentali eseguiti su persone che hanno avuto evidenti problematiche relative ad esperienze traumatiche (veterani di guerra, vittime di abusi in tenera età, sopravvissuti a catastrofi...), hanno evidenziato che le disfunzioni delle condizioni post traumatiche impattano tutto il sistema nervoso, coinvolgendo anche il tronco encefalico.(²)

Diario di un corpo #7 – Camminare II

MJ smooth criminal
La posizione eretta è una questione di instabilità. È un equilibrio precario in costante aggiustamento. Ognuno degli esempi che ho citato sul modo di camminare, manifesta un tentativo per limitare questa precarietà. Qualcosa rimane fisso, stabile e sicuro; a scapito, però, di altre possibilità di movimento. Quando l'atteggiamento corporeo è meno rigido e fisso, l’equilibrio è maggiormente instabile e in costante aggiustamento, una maggiore eleganza e leggerezza nei movimento è assicurata. Non sappiamo se esiste una camminata al tempo stesso teoricamente “corretta” e realisticamente applicabile, ciò che possiamo fare è conoscere meglio il proprio modo di camminare, metterlo in discussione, osservarlo, e trovare dei modi via via più semplici, meno dispendiosi e più raffinati per muoverci. Così ricordo i primi esperimenti che ho fatto sul tema, da proporre a chiunque abbia voglia: