Feldenkrais e “energia”?

Metodo Feldenkrais Energia

Mi è stato di recente fatto notare da un’appassionata delle cosiddette “discipline olistiche” che alcune di queste insistono molto sul termine “energia”. Anche a me è capitato, spinto dalla curiosità di sperimentare più metodi e tecniche possibili, di rivolgermi tante volte a dottori o specialisti di un determinato settore che usavano spesso termini ed espressioni come “energia”, “calore”, “blocco energetico”, “sbloccare”, oppure nominavano i più famosi meridiani e diaframmi energetici. E ho notato con attenta curiosità che certe espressioni non si usano solo nelle scuole di provenienza orientale.
Quindi mi è stato chiesto se il Metodo Feldenkrais avesse qualcosa da dire a riguardo, e io ho fatto una lunga pausa prima di elaborare più o meno quanto segue.

Il Metodo Feldenkrais per certi versi si occupa di biomeccanica pura, e mette in evidenza l’importanza dello scheletro come struttura da cui partire e da studiare in maniera rigorosa, seguendo l’impostazione da ingegnere del fondatore del Metodo. Quindi ci si chiede: come si trasmettono le forze? In che modo i muscoli ingaggiano le ossa, e le ossa altre ossa? Qual è l’organizzazione di movimento più efficiente? E quindi la cosiddetta postura migliore? Come trovare un allineamento più funzionale?
E così via.
Ad una prima impressione sembra che Moshe Feldenkrais si sia esclusivamente preoccupato di come funzioni il sistema muscolo scheletrico e di come il movimento venga sviluppato dal sistema nervoso.

C’è dell’altro, più in profondità, che molto spesso emerge più dai libri del dr. Feldenkrais che da un approccio molto comune alla pratica.
Feldenkrais era un pioniere, e lui dichiarò di aver scelto il movimento come strumento per occuparsi dello sviluppo del potenziale della persona, inteso in sensi ampi.

Nei suoi seminari era solito dire che le persone che avessero seguito ed assimilato il Metodo avrebbero potuto conoscere e realizzare i propri desideri reconditi, e avrebbero avuto la possibilità di conoscere meglio chi sono e di scoprire con maggiore chiarezza la propria volontà.
Il “potenziale”, per M. Feldenkrais, era anche da intendersi come quello che possiamo fare e che ci siamo preclusi, così come le nostre articolazioni col passare degli anni si sono precluse la completa libertà di movimento che avrebbero in assenza di tensioni parassite che interferiscono nei movimenti.
Infatti molto spesso portava ad esempio i cosiddetti geni, cioè esseri umani che hanno sviluppato e creato un proprio modo di agire e di esprimersi in una determinata attività.

Cosa c’entra questo con il movimento e con l’energia?
Ed ancora: perché migliorare il movimento per conoscersi meglio e conoscere meglio la propria volontà?

Secondo me il legame è nel cervello.
I nostri muscoli di movimento sono VOLONTARI ma abbiamo condotto una vita che ci ha portati ad usarli in maniera per lo più inconsapevole o inconsulta, insomma: a caso.
Quindi qui c’è un cortocircuito evidente tra volontà e comportamento, tra pensiero ed azione. Perché sia la volontà che il comportamento sono inconsapevoli, non c’è dialogo tra pensiero ed azione. Ovvero: spesso non ci accorgiamo che stiamo usando uno o più muscoli involontariamente, e quindi non sospettiamo nemmeno che esista una nostra intenzione dietro a quella tensione muscolare.

Nel percorso che propone il Metodo Feldenkrais “puliamo” le comunicazioni neuronali tra volontà e movimento, tra pensiero ed azione. Materialmente come informiamo i muscoli di quello che vogliamo che facciano? Con impulsi di energia che si creano nel sistema nervoso e arrivano ai recettori dei muscoli interessati.
Questa, se vogliamo, è “l’energia” con cui lavora un insegnante Feldenkrais, perché ogni lavoro muscolare è energia nel muscolo, ma anche nel cervello che invia impulsi a quel muscolo.
La nostra volontà crea un’energia che si traduce in movimento.
Il Metodo Feldenkrais propone un percorso inverso dove si parte dal movimento – con attenzione biomeccanica – e si giunge alla scoperta e allo sviluppo della volontà e del potenziale umano.
Buon viaggio a tutti 😉

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